La campagna elettorale entra nel vivo, o meglio nel personale, nel senso che si è passati dalla diatriba politica all'attacco personale che parte dalla diversa visione del "nemico patteggiante per un tuo nemico" e arriva ad offendere la persona, i propri interessi, le proprie attitudini, tralasciando del tutto la parte politica: una sorta di fallo sull'uomo disinteressandosi totalmente del pallone.
Che bellezza.
Da qualunque cittadina mi chiedo: ma ne vale la pena? Per i propri ideali si, ma qui signori parliamo di intetessi.
E gli interessi non sono gli ideali.
Persone che ti snobbano per anni improvvisamente ti chiedono come stai, ti inseriscono nei gruppi senza neanche chiedere, ti chiedono di credere loro, cercano di spiegarti e spiegarsi ma fondamentalmente a loro non interessa nulla di te e onestamente a me non interessa nulla di loro.
Ma bisogna stare al gioco.
E soprattutto nulla di nuovo.
La cosa da capire sono gli interessi: tutti millantano come unico interesse il bene del paese, ma credo che il bene del paese si ottiene innanzitutto cambiando la mentalità, che è la vera responsabile del baratro culturale e sociale in cui il paese versa da anni. Ma se la campagna elettorale rimane uguale, anzi peggiora, queste nuove/vecchie glorie, in cosa potranno migliorare il paese? In nulla, perchè anche stavolta si è partiti, e si perpetua, nel modo sbagliato.
E allora gli interessi quali sono?
Se non esiste il rispetto del prossimo, il rispetto per l'avversario, se si continua a dire il pallone è mio e le regole le faccio io, come si potrà migliorare a livello di collettività?
Io personalmente da questo fronte di continua e ostinata guerra al prossimo non vedo la voglia di migliorare.
Ed è tutto qui che si chiude la questione: continuiamo a prenderci in giro?
Io onestamente ne vorrei tanto fare a meno.
Nessun commento:
Posta un commento